- Ciao Claudio, grazie per la tua disponibilità, per iniziare ti va di raccontarci un po' chi è Claudio Serena?
Sono un nerd di 33° livello, un giocatore incallito, un podcaster e un lurker su Tumblr.
Ho fatto un podcast di cucina per giovani nerd, ho scritto un gioco da tavolo per bambini, gioco di ruolo in radio da 4 anni a Fumble e ora sto scrivendo il mio gioco di ruolo.
- Cos'è Querty e qual è il suo manifesto?
Querty è un network di podcast nato dalla collaborazione tra Fumble, il primo podcast di giochi di ruolo live italiano, e La Trasmissione, un altro network di podcast.
L’idea dietro a Querty è di realizzare podcast di cultura più o meno pop, cercando di fare prodotti di qualità senza però darsi titoli “Guru” o simili.
Quando Querty è nata avevamo 4 podcast, adesso ne abbiamo 15 e continuiamo a cercare nuovi programmi, rinnovandoci continuamente.
- Raccontaci della genesi di Fumble?
Fumble è nato a Genaio 2013 dopo che io e Jacopo Colò, che avevamo prodotto Feeder per 7 anni, ci eravamo stancati di cucinare in radio, ma non ci eravamo stancati di parlare davanti ad un microfono. Jacopo non aveva mai giocato a nessun GDR prima di allora e con uno dei miei giocatori del tempo e un mio ex giocatori abbiamo pensato di fare un podcast in cui insegnassimo a Jacopo a giocare di ruolo nell’unico modo possibile: con la pratica!
Da allora il cast di Fumble è cambiato più volte e abbiamo cambiato moltissimi sistemi di gioco (dovrebbero essere 26 ormai), ma è rimasta la voglia di raccontare delle storie sedendoci intorno al tavolo.
- Da chi è composto Fumble e quali sono i vostri ruoli, mi pare che tu generalmente faccia il master, anche se ti ho visto qualche volta dalla parte opposta dello "screen"
Il cast di Fumble è cambiato diverse volte, e a parte gli ospiti occasionali, dietro ai microfoni si sono alternate già 8 persone: Io, Jacopo Colò, Roberto de Luca, Matteo Mantovanelli, Simone Bonavita, Claudio Pustorino, Gianni Negrini e la recluta più recente, Andrea Cantoro.
Io sono effettivamente stato il master di quasi tutte le 225 puntate registrate ad oggi, ma ogni tanto riesco a mettermi dall’altra parte dello schermo.
L’unico con un ruolo fisso sono io, che oltre a fare il DM mi occupo di registrare le puntate, caricarle online e renderle disponibili per il download.
- Come e quando è nata la tua passione per il mondo dei giochi da tavolo/gdr e quando hai capito che era giunta l'ora di provare a realizzare un tuo gioco?
La passione per i GDR è nata molto dopo quella per i giochi da tavolo, ed è nata al liceo, prima di tutto dopo aver comprato Baldur’s Gate, e poi grazie al nostro professore di Storia e Filosofia, tolkieniano sfegatato e DM da tempi non sospetti.
Ho iniziato praticamente subito a fare da DM, dopo qualche mese da giocatore, e non ho mai smesso da allora, tanto che ora almeno una volta al mese mi trovo con altri Master alla Forgia degli Eroi di Milano il martedì sera per far giocare chiunque passi dal locale, senza dover pagare niente e senza dover prenotare, solo per trasmettere la passione del gioco di ruolo.
L’idea di scrivere un mio gioco, che si chiama Klothos e di cui trovate le quickstart rules Quì nasce un paio d’anni fa, dopo che avevo finito di scrivere un breve gioco da tavolo per bambini. In quel periodo stavamo giocando a Star Wars, l’edizione della Fantasy Flight Games, e la scoperta di un mondo di gioco in cui il risultato di un tiro non è mai binario e qualunque cosa succeda al tavolo cambia la situazione di gioco mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno.
A questo si deve aggiungere la mia preferenza per campagne brevi e il mio profondo dissapore nei confronti dei punti esperienza, che non si confanno molto al mio stile di DM, ad eccezione di quei giochi in cui i PE sono una “moneta” che i giocatori possono spendere come e quanto vogliono.
- Ti va di introdurre in breve l'ambientazione e lo stile di gioco?
Sull’ambientazione di Klothos non c’è molto da dire, in realtà, l’ho voluta lasciare volutamente poco definita, per lasciare a DM e giocatori il modo di plasmare il proprio mondo di gioco, perché penso che la storia raccontata da chi è al tavolo sia molto più importante di un qualunque meta-plot. Anzi, invito i miei giocatori a ignorare anche quel poco di ambientazione, se necessario.
Quello però che c’è da sapere su Klothos è che è un gioco Epico, nel senso più classico del termine, e drammatico. L’idea alla base del gioco è infatti quella di raccontare la storia di un gruppo di persone scelta dal Destino per compiere qualcosa che solo degli eroi potrebbero fare. Per questo motivo non ci sono razze o classi, ognuno può scegliere chi fosse nella sua vita prima di diventare un eroe, ma ci sono delle Costellazioni che guidano il destino dei personaggi.
Prende molto ispirazione dal Viaggio dell’Eroe, una teoria elaborata da Joseph Campbell secondo la quale ogni storia si rifà ad un archetipo con personaggi e situazioni ricorrenti (l’allontanamento dalla vita normale, l’incontro con un mentore, la sconfitta di un’ombra interiore…) e le Costellazioni si rifanno proprio agli archetipi del Viaggio dell’Eroe.
- Il sistema di gioco è originale se non erro, come mai non ti sei affidato ad uno dei tanti sistemi già collaudati in commercio?
Proprio perché il fulcro del mio gioco non è nell’ambientazione, ma nelle regole. Ho voluto scrivere un gioco che fosse innanzitutto facile da giocare anche per chi non ha mai giocato prima, che fosse libero e narrativo negli intento, ma che ci fossero delle regole chiare e precise per gestire la narrazione, ma cosa più importante di tutte che desse al giocatore la massima libertà sul proprio personaggio.
Il cuore di Klothos infatti non sono solo le Costellazioni, ma sono i Fili del Destino. questi Fili, che sono un numero limitato e che sono una risorsa che può solo esaurirsi, rappresentano da un lato quanto il personaggio sia lontano dal realizzare il proprio potenziale e quanto quindi sia lontano dal raggiungere il proprio destino, dall’altro rappresentano il proprio potere, o per metterla in termini più gidierristici, il proprio livello. Questi Fili vengono consumati dai giocatori quando il risultato di un’azione è secondo loro troppo importante per lasciare che sia un dado a deciderne l’esito. Consumando un Filo del Destino l’azione riesce automaticamente e il personaggio acquisisce nuovi poteri, avanzando a tutti gli effetti di livello, ma essendo una risorsa ad esaurimento non c’è modo di recuperare i Fili spesi e una volta consumato l’ultimo Filo il personaggio ha a disposizione un’ultima scena o combattimento prima di morire, perché il suo Destino è terminato.
- Cosa ci riserva il futuro? A quanto mi accennavi Klothos lo vedremo alla Play
Spero di sì, il manuale è a buon punto e ho già fatto realizzare alcune illustrazioni all’Ottimo Pietro Bastas, che ha capito da subito il progetto e ha reso in maniera perfetta il mondo di Klothos.
Ho già idee per nuovi giochi da scrivere una volta che Klothos sarà terminato e che probabilmente saranno giochi molto più freeform che verranno distribuiti in PDF dal sito di Fumble
- Avete intenzione di aggiungere altri format oltre ai gdr e boardgame? (Sempre nell'ambito del mondo ludico)
L’idea per il futuro è che Fumble diventi un punto focale per tutto ciò che riguarda i giochi e già adesso su Querty ci sono 3 miei podcast che si occupano di ludica in maniera differente: Fumble, che è appunto un live-play di GDR, Com’è quel gioco? che si occupa di giochi da tavolo, e Continue? che invece racconta della mia esperienza videoludica, coprendo con ogni puntata un diverso aspetto della mia vita vista attraverso i videogiochi
- Ora qualche facezia, qual'è il tuo gioco preferito in assoluto, e quale avresti voluto fare te.
Il mio gioco preferito in assoluto, parlando di GDR, è appunto Star Wars, il cui sistema verrà pubblicato a fine anno dalla Fantasy Flight Games setting-free. Si chiamerà Genesys e non vedo l’ora che esca.
L’altro gioco che vorrei aver fatto io è invece Degenesis Rebirth, che malgrado non sia nulla di particolarmente innovativo dal punto di vista del regolamento, è secondo me un capolavoro dal punto di vista di grafica ed impaginazione.
- Qual'è invece il gioco preferito dalla crew
Difficile, dirlo, abbiamo provato talmente tanti sistemi e siamo talmente tanti che ognuno ha il proprio preferito, ma penso che uno in particolare metta d’accordo tutti per quanto riguarda le one shot: Dread, il gioco di ruolo horror.thriller che usa la torre di Jenga la posto dei dadi.
- Un gioco invece che non hai mai digerito?
In generale tutti quei giochi dove ci sono 6000 tabelle per qualunque cosa, e in cui un round al tavolo dura più di un minuto a giocatore. Più tempo si passa a giocare un combattimento super dettagliato, meno tempo di gioca la parte che mi piace di più, quella in cui si racconta una storia.
Grazie Claudio sei stato esaustivo!