Riprendo in mano questo post aperto proprio da me per annunciare che finalmente sono pronta per postare le prime quattro scene del mio atto unico. Non vi racconto la storia, perchè vorrei farvela scoprire volta per volta.
Ecco a voi la prima scena
SCENA 1
Un vicolo cieco. Il muro ricoperto di edera di una casa abbandonata. Una donna cammina avanti e indietro. Marco a passo svelto va verso di leiM Sono venuto appena ho potuto
V Se
i in ritardoM Lo so, non sono riuscito prima
V Che è successo questa volta
M Un’altra litigata con mia madre
V E sentiamo, qual è il motivo?
M Le solite balle amore mio, ma lo sai che se me ne vado senza ascoltare, quando torno è ancora peggio. Almeno così la lascio sfogare e mi lascia in pace
V Eh certo, che ti importa se io sono qui ad aspettarti. Avevi detto che dopo pranzo saresti venuto. E’ un’ora che faccio avanti e indietro in questo posto schifoso
M Ti sto chiedendo scusa amore, ma che posso fare se a casa le cose stanno così?
V Ma come cosa puoi fare? Fatti sentire! Mi hai detto che ci saremmo visti dopo pranzo? Bene, finito di mangiare ti alzi da tavola e vieni da me chiaro? Altrimenti dimmi che sono l’ultimo dei tuoi pensieri e facciamola finita no?
M Amore ma sei nervosa? Dai...è solo un’ora di ritardo
V Non cercare di incantarmi sai. Fai sempre così… arrivi tardi e poi fai queste cose da ragazzino stupido. Guardati, ti tremano le mani. Come se stessi per ammazzare qualcuno. Se proprio ci tieni a me inizia a dimostrarmelo
M Guarda che io non faccio altro da quando ti conosco, che dimostrarti che senza di te non posso stare. Ti sei dimenticata di sabato scorso? Ho saltato la scuola per stare con te. Ma no queste sono cose passate vero? Per te conta l’ora di ritardo e basta vero? Tutto ciò che invece finora sto facendo per te sono tutte cazzate giusto?
V Ti stai innervosendo tu ora
M Sei tu che mi fai uscire di testa! Sempre con questa storia di dimostrarti sempre tutto. Sono qui che altro c’è da dimostrare?
V Ecco partiamo dal primo problema...Siamo qui
M Si tesoro...dove ci siamo conosciuti...Sono legato a questo posto lo sai.
V Si ricordo. Ma da quel giorno noi ci siamo visti sempre e solo qui...Ti vergogni di me?
M Ma no che cosa dici è che...ecco...voglio che questa cosa resti tra noi. Si, una cosa nostra, solo e unicamente nostra. Ma non lo vedi quanto siamo meravigliosi insieme? Perchè vuoi mischiarti all’altra gente?
V Io vedo un ragazzino che ha paura di far vedere al mondo che ci amiamo. Prendi domenica per esempio: perché non mi hai portato con te alla partita di calcetto? Perchè non sei corso a baciarmi quando avete vinto?
M Perchè mi vergognavo. Sto in panchina da secoli. Non segno, non gioco. Il mister dice che non mi alleno più con costanza e ha ragione. Dopo due metri sono stanco. Che ti portavo a fare? A vedere il mio fallimento?
V Ma io voglio stare con te sempre! Nei momenti brutti e nei momenti belli! Io ci sarei stata per te alla fine della partita...comunque! A prescindere da quanto il mister ti abbia fatto giocare.
M Lo sai che ti amo?
V Non ricominciare a svicolare ti sto dicendo una cosa seria
M Anche io
V Si ma hai cambiato discorso! Ok va bene il calcetto no perché ti vergogni...portami con te quando esci con gli amici allora. Presentami a loro
M Sono geloso
V Balle...non ne posso più delle tue balle
M Insomma ti sto dicendo che ti amo, che sono geloso, che ti voglio tutta per me, che non esiste nessuno che io ami come amo te e non ti va bene nemmeno questo!
V Mi ami talmente tanto da lasciarmi qui sola ad aspettarti come un’idiota in un vicolo cieco
M Ti amo così tanto che non posso starti lontano. Non riesco a resisterti. Ho bisogno di baciarti ora
V Non cambiare di nuovo discorso. Dove eravamo rimasti? Ah...il calcetto no...ti vergogni. Gli amici no...sei geloso...Portami a casa con te stasera
M Che cosa? Ma a casa mia c’è mia madre!
V Desidero conoscerla infatti. Vedrai che una volta che mi avrà visto capirà immediatamente e per te sarà tutto più semplice
M Tu non la conosci
V E tu sei succube di lei
M Ma se non facciamo altro che litigare dal mattino alla sera!
V Fammela conoscere
M Non capirebbe
V Che cosa non capirebbe?
M Dai...non farmelo dire
V Che io sono diversa? Dai dillo
M Ti prego
V Forza dillo...che ti sei innamorato della persona che nessuna madre vorrebbe per il proprio figlio? Avanti dillo voglio sentirtelo dire, perché sennò non ti credo
M Ti ho detto che mia madre è apprensiva, e un po’ isterica
V Stai ricominciando con le balle...guardati. Completamente soggiogato da tua madre, che cerchi inutili scuse con me
M E va bene sei diversa ok? Mia madre non ti accetterebbe e tu lo sai bene. Io non voglio farti male ma mi stai costringendo a sbatterti la verità in faccia! Quella stessa verità che tu puoi vedere coi tuoi occhi, senza costringere me a fare lo stronzo.
V E tu dici di amarmi per quella che sono?
M Si...io non posso stare senza di te. Faccio i salti mortali per passare più tempo possibile con te. Ti prego, facciamo pace...stringimi...ne ho bisogno
V Io stasera vengo con te
M Stringimi di prego
V si avvicina a lui e guardandolo negli occhi gli stringe la mano attorno al braccioV Giurami che stasera mi porti con te
M Baciami
V Giuramelo
M Baciami
V Giuramelo
M Te lo giuro
Marco e V si baciano. Il tremore delle mani di Marco si arresta. Lui chiude gli occhi e sorride e rimane così, senza dire nulla