Di ritorno ad Iseo, indecisi se tornare in forze al mulino ed indagare ulteriormente sul funzionamento ed i meccanismi che sembra continuino il loro funzionamento in strani tunnel del sottosuolo, o recarsi al monastero in Lamosa che s'intravedeva sulle colline avvolto nei fumi di un possibile rogo, i pg vengono accolti da una missiva di GianGaleazzo Visconti uno dei duchi più importanti di Milano, e discendente diretto da chi ora governa la città.
La missiva chiede l'aiuto a Mastro Alarico che impossibilitato a muoversi visto i recenti sviluppi, manda come suoi servitori i nostri PG. La caccia a Stramorto Erasmus può attendere, e magari a Milano potrebbero trovare informazioni utili ed equipaggiamenti migliori.
In viaggio verso Milano...
Le strade di questi tempi tra un avamposto ed un altro sono pericolose, seguendo la strada maestra, quella più trafficata e leggermente sopraelevata, ma sopratutto lastricata e sorvegliata da cacciatori di morti ogni tot chilometri, i rischi ed imprevisti diventano calcolabili.
Con tutte le precauzioni del caso il gruppo si muove con cautela e a metà viaggio prima di entrare nel feudo di Milano, incrocia un carro rovesciato attaccato da quattro larve, e dopo un breve briefing decidono di intervenire, mentre una donna (forse l'unica sopravvissuta all'agguato) si getta nel bosco portando con se un fagottino (forse un infante).
Dopo aver eliminato i morti non con qualche difficoltà, decidono di seguire la donna per prestargli soccorso, ma troppo tardi, l'infante oramai trasformato sta divorando la faccia della povera madre.
Karl il teutonico pone fine a questo scempio donando la morte ultima a quello che rimane della donna e la sua creatura, ma non prima di notare di trovarsi in una radura con delle rovine probabilmente antecedente al contagio..forse una qualche fattoria con tanto di pozzo.
La radura....
Dopo essersi ambientati capiscono che in questo luogo si è svolta una battaglia non da poco: decine di cadaveri o ciò che ne rimane sono sparsi tutti attorno, contentrati principalmente vicino al pozzo.
(diversi tiri di dado fortunati) fanno capire che chi ha combattuto era solo contro un'orda, che ha combattutto con due armi molto affilate e una volta senza quelle si è difeso egragiamentamente a mani nude fino a gettarsi nel pozzo...
(ovviamente le deduzioni le hanno messe insieme loro unendo tutti i dettagli che venivano fuori dalle ricerche).
Avvicinatisi al pozzo scoprono una figura sul fondo, ma la scarsa luce non fa intravedere più di quello. (dopo una discussione di almeno mezz'ora sul da farsi) decidono di calarsi nel pozzo a dare un'occhiata, e quello che trovano ha dell'incredibile: c'è un uomo nella posizione del loto, non è caucasico forse arriva dal Cipango..e sembra mumificato.
Continua...