Le Case della Follia 2Ed. e la nuova generazione di giochi con l'App

Sotto l'alberone, il buon Babbone, mi ha fatto trovare un bel giocone "Le Case della Follia Seconda Edizione" (che intro rimato!!)


Non mi metto quì a descrivere gioco e componenti perchè vorrei fare un bel video Unboxing.… quindi bando alle ciance ed entriamo nel vivo della discussione:

L'applicazione dedicata a questo bellissimo gioco, come tutti sanno, rende il titolo completamente cooperativo ed elimina la figura del Custode (detto, in altri giochi, anche Master, Stregone, Cattivissimo o Bastardissimo)

E' molto ben strutturata e graficamente accattivante: intro, menù, audio, doppiaggio intro scenari.. e ha il vantaggio, in caso di un Master non all’altezza, di far vivere un’esperienza di gioco molto più profonda, ricca di particolari, colpi di scena!

I tempi di Set-Up sono completamente azzerati e devo ammettere che rende il titolo fruibile fin da subito ai meno esperti, senza dover perdere ore ed ore a leggere regole.



L'altra faccia della medalgia è un gioco molto dipendente dal programma e le ditate sul tablet si sprecano perché ogni scelta comporta al 99% un click il che, per gli amanti del classico, potrebbe con il tempo diventare un gesto ripetitivo e noioso; con l’esperienza fatta per Heroquest Full CoOp (link http://www.rinnegati.net/t96-heroquest-full-co-op) devo dire che è una scelta obbligata perché è impossibile far capire ad un software cosa si sta facendo se non ci si interagisce.

Una delle tante domande che mi sono fatto nello sviluppare la mia app è: diamo piena fiducia o cerchiamo di limitare i giocatori furbetti?

Andando avanti nella programmazione mi sono reso conto che la risposta più corretta è la prima anche se alla fine molti dei playtester mi hanno chiesto perché l’app permette di fare molte più azioni di quante consentite nel gioco con il Master.

Questo succede anche in “Le Case della Follia” dove i giocatori possono rimanere nella fase Investigatori quanto vogliono e compiere un numero infinito di azioni senza mai passare alla fase dei miti; questa situazione con un Master vero sarebbe impossibile ma dobbiamo anche dire che se si prende un titolo è per giocarlo altrimenti è come acquistare un film e poi mandare avanti per gustarsi solo il finale!

due note negative:
- possibilità di salvare solo una partita
- dover usare comunque uno smartphone per fotografare tabellone e stato personaggi se non si conclude uno scenario

Anche io l'ho trovato sotto l'albero!!! Ma non l'ho ancora provato.
Cmq, io sono favorevole all'introduzione delle app e a "dare piena fiducia" (anche se qualcuno che vuole barare lo trovo sempre...) perché altrimenti si perde il feeling con il gioco. E se vuoi barare al tavolo del boardgame, forse non è roba per te.

E, allo stesso tempo, mi tengo stretto la prima edizione (di cui ho tutte le espansioni) perché, in fondo, il Custode regala emozioni diverse da quelle degli Investigatori.

Tendenzialmente sono contrario all'uso di app nei boardgame perché è il primo passo verso la trasformazione del gioco in un videogame.

A parte questo, secondo me il titolo "Le Case della Follia" è venuto in mente all'editore del gioco dopo aver visto i tempi di setup: in questo caso l'utilizzo della app ha un suo senso. Certo, è sempre possibile obiettare che se ti serve una app per sistemare o regolare un aspetto del gioco evidentemente c'è un errore di progettazione di fondo. Secondo me questo vale anche per giochi come Alchemist dove senza la app si fa molta fatica a far girare proprio l'impianto stesso del boardgame.
Un altro aspetto negativo dell'utilizzo delle app e che spesso viene sottovalutato è che se tra qualche anno il software non è più supportato... non puoi più giocare al gioco .

Il gioco è bello, mi piacerebbe sapere se lo trovate ripetitivo: uno dei difetti che avevo riscontrato è che sostanzialmente gli investigatori fanno poco a parte mettere in fila gli indizi.

Cleps ha scritto:

Una delle tante domande che mi sono fatto nello sviluppare la mia app è: diamo piena fiducia o cerchiamo di limitare i giocatori furbetti?

Questo è un aspetto che mi incuriosisce moltissimo. Mi ha sorpreso constatare come anche editori così in vista abbiano scelto una gestione di questo aspetto del regolamento così "familiare", se vogliamo chiamarlo così. Se ci pensate molti altri giochi spendono regole su regole per evitare che qualcuno possa approfittarsi della buona fiducia degli avversari o altri giocatori, anche se riconosco ovviamente valida l'obiezione che muovete sul fatto che "se devo barare allora proprio non ci gioco". Prendete, ad esempio, Scotland Yard in cui alla fine della partita devi dimostrare che tutto il percorso che hai fatto era vero e quindi non ti hanno beccato sul serio.

Chissà se Cleps avesse pubblicato il tutto se gli avrebbero mosso accuse su un'eventuale trascuratezza di game design, cosa che non credo abbiano fatto con la FFG.

Ieri sera, finalmente, primo scenario giocato. E prima partita da Investigatore (con la prima edizione facevo sempre il custode). E devo dire che non sono rimasto completamente soddisfatto. 
Il gioco in se mi piace ma secondo me, al netto del setup iniziale, perde un pò di fluidità perché le interazioni con l'app sono veramente tante e si perde un po' il pathos dato dalla "bastardaggine" del Custode...
Come diceva Yon, il gioco è un po' ripetitivo perché l'app esegue sempre le stesse azioni (e qui mi ricollego all'assenza del custode) ma, in fondo, è quello della prima edizione...
A favore, l'app collegata alla TV 42" rende notevole e molto coinvolgente l'atmosfera, dato anche dal fatto che la mappa viene svelata poco a poco e, quindi, non sai cosa trovi quando apri una porta.
Alla fine? Promosso, ma con un 6 striminzito. Vedremo con i prossimi scenari.