[Recensione] Guiscardi senza gloria

Guiscardi senza gloria è il primo libro di Mauro Longo ambientato nel mondo di Ultima Forsan, gioco di ruolo da lui stesso creato insieme a Giuseppe Rotondo,in cui s'immagina l'apocalisse zombi nel rinascimento.
Siamo negli anni dell'umanesimo, di Macchiavelli e Leonardo, e tutta una serie di personaggi storici quì traslati in un mondo di tenebra, dove tutte le finanze e le più grandi invenzioni sono volte alla lotta di questa piaga.
Le città sopravvissute sono tutte circondate da alte mura, quelle cadute: le città dolenti, sembrano un girone infernale di Dante incrociato con gli orrori splatter di Go Nagai, e tra  un'avamposto e l'altro:  la selva, luogo in cui sopravvivere è impossibile se non si è ben armati, magari di una corazza armillare.

In questo mondo sull'orlo del baratro incrociamo le vicessitudini di Darko Polo erede del noto esploratore e Lidiana, gitana sua compagna di avventure. Saltimbanchi per necessità, avventurieri all'occorrenza, eroi loro malgrado.  Ed è proprio l'eredità della famiglia Polo il motore della vicenda che porterà i due protagonisti alla ricerca della stessa, inseguiti da Thomas Linche un Papista in rovina chiamato "Il martello di Dio" ed i suoi scagnozzi armati fino ai denti.

Un "tour de force" in giro per l'Italia macabra tra la nuova e la vecchia Venezia con i suoi canali gremiti di cadaveri macilenti, e di piratesse degne di Red Sonia di “Conaniana” memoria.
Per mare, per terra ed in cielo: tra automi vitruviani, vivisettori semi immortali, impianti meccanici, navi volanti, trappole macchiavelliche e duelli a fil di spada.

Un mondo tratteggiato da una prosa vivace e scorrevole dove la passione e gli studi di Longo vengono fuori prepotentemente. Una piccola bibbia per gli amanti del gioco e una barocca e picaresca sorpresa per tutti gli altri.

Leggere Guiscardi senza gloria è come tuffarsi nei mondi di Salgari ibridati con Verne attraverso un ottica pulp in stile Tarantino!