Quella che doveva esser una oneshot e via per provare questo setting è diventata a sorpresa l'inizio della campagna che stiamo ancora giocando.
La prima avventura si intitola Il mulino gemente e fa parte di uno dei tanti contenuti gratuiti scaricabili quì ,l'ho modificata per adattarla alla storyline della campagna che avevo in mente ed inserita in un contesto che i pg non hanno ancora scoperto.
I protagonisti di questa storia:
Gaetano Allabora, fattucchiere sul viale del tramonto, mezzo sordo e convinto che il vento gli parli, esperto in trucchetti da circo e dalla lingua troppo lunga
Karl Von Richstofen, guerriero teutonico dal braccio meccanico, con una missione di pace (ma sopratutto di vendetta) trovare Stramorto Erasmus e consegnarlo ai fuochi degli inferi.
Ottaviano, cacciatore di morti esperto cecchino e capace di sparare con qualsiasi arma.
Alucardo di Svevia, becchino assoldato per l'occasione in cambio di un'importante somma.
Il mulino gemente
Mastro Alarico da Nola guardava con rassegnazionele macchine dell’opificio illuminate dalla luce deltramonto che filtrava dalle vetrate. Dove avrebbedovuto essere una musica di scoppi, fischi e ticchettii
regnava il silenzio.
Purtroppo le cose erano andate
storte ed i tentativi degli ultimi due giorni di avviare
i grossi motori forniti dalle fabbriche Beretta erano
falliti. Cosa ancora peggiore, le scatole a molla per
l’avvio erano ormai tutte scariche.
Aspettarne di nuove da Pavia era fuori discussione:
non aveva tutto questo tempo a disposizione.
Bisognava trovare una soluzione per ricaricare quelle
che aveva con sé. Ed in fretta...
Prologoun nuovo opificio al limitare Est del Regno di
Milano, nei pressi del Lago di Iseo, deve
essere
avviato. Lo stabilimento è stato sviluppato dai
Laboratori Cardanici, ma la lontananza da Pavia
ha reso sconveniente il trasporto di tutto il
materiale necessario. Per questo i Laboratori
Cardanici hanno chiesto supporto alle Officine
Beretta, forse
con lo scopo di avviare una
collaborazione che possa nel tempo minare lo
strapotere degli Opifici Severi. Il responsabile di
questo progetto congiunto è il Mastro Alarico da
Nola, dei Laboratori Cardanici.
La propulsione dell’intero stabilimento è quindi
garantita da una coppia di grossi motori di
fabbricazione Beretta. Il primo avvio di queste
macchine prevede l’uso di piccole scatole a
molla fornite dai laboratori Cardanici, che hanno
lo scopo di mettere in movimento le pesanti
masse dei motori Beretta.
Purtroppo, per una serie di sfortunate
coincidenze, l’avvio è andato storto ed ora le
scatole sono scariche e i lavori in estremo ritardo.
Ottenere da Pavia un altro paio di scatole cariche
aumenterebbe ancora il ritardo, rendendo la
prima collaborazione
tra le due officine un
fallimento totale.
Mastro Alarico da Nola decide quindi di
finanziare una missione molto particolare:
l’obiettivo è raggiungere un rozzo mulino che
risale ai primi tempi della Riconquista, poi
abbandonato alla selva con l’arrivo del
Mal Francese. Nonostante il disuso e l’abbandono le
sei ruote del Mulino non hanno mai smesso di
ruotare e cigolare, tanto da dare al mulino in
nome di Mulino Gemente. La zona è Selva, ed è
considerata anche luogo di sfortuna da parte
degli abitanti, ma Alarico è convinto che la
potenza delle sei ruote possa ricaricare
agilmente le scatole a molla in qualche ora
I nostri dopo un'iniziale diffidenza vuoi per la differenza di status sociale, vuoi per caratteri contrastanti partono per la missione
, subito Ottaviano da segni di paranoia, è convinto che qualcuno li segua (e non ha tutti i torti), ma il resto della compagnia per quanto giardingo accellera il passo, non è mai saggio viaggiare di notte.
Ben presto gli inseguitori si fanno avanti con un agguato, sono ben armati, le loro armi sono un modello sconosciuto ai pg, non emettono rumore, ma nonostante la sorpresa e grazie agli strani "giochi di prestigio" di Gaetano, i nostri eroi se la cavano con qualche graffio e recuperano anche due archibugi di fattura Severi. archibugi troppo costosi per dei semplici masnadieri.
Arrivati al mulino situato tra i resti di un piccolo villaggio, si accampano e collegano le scatole cardaniche per la ricarica.
Il mulino è una massiccia struttura di oltre 30 passi per 15 in pianta, alta come un grande fienile e coperta da un pericolate tetto in assi etegole. Piccole finestre si aprono sui fianchi a 4metri d’altezza. L’unico accesso a livello delterreno è un ampio arco da cui pendono i resti divelti di un vecchio portone sfondato,sui trequarti della facciata.
All’interno il mulino si presenta come un’unicastanza, percorsa da colonne, supporti, rimandi meccanici e attrezzi che si muovono con ritmolento edinesorabile. La stanza è percorsa dapasserellerialzate,sostenute da pilastri,a cui siaccede con scale a chiocciola. Erano utilizzateper controllare ed accedere alle parti più alte dei macchinari del mulino.
Durante la notte un attacco di mitilari (orridi annegati ricoperti di parassiti, sanguisughe e molluschi) sbucati dal torrente adiacente il mulino fa retrocedere i nostri eroi all'interno di esso al riparo. Nel frattempo i masnadieri sopravvissuti al primo agguato decidono di approfittare dell'occasione per cogliere di sorpresa i pg.
All'interno del mulino gli spazi ristretti impediscono i movimenti, quello che poteva sembrae un riparo si trasforma ben presto in una trappola mortale, ed il primo a cadere è il becchino Alucardo tranciato a metà da uno dei meccanismi a molle del mulino.
Lo scontro sembra non avere sbocchi, ma all'improvviso uno dei masnadieri sparisce dietro i meccanismi cardanici per riapparire al piano superiore e tirare una leva che farà crollare il mulino su se stesso una sorta di congegno di auto distruzione, non prima però di rivelare il suo segreto movimento perpetuo...
Il mulino, costruito come parte di una piccola fortezza autosufficiente durante i primi
anni della riconquista, è mosso solo in parte dall’acqua che lambisce le ruote. La maggior
parte della potenza è fornita da sei contro ruote in ferro interne alla struttura,
dette daicostruttori Ruote Morte, in cui Ossessi e Furie camminano
e si arrampicano nelle ruote, attratte dai riflessi del mondo esterno riportati con appositi specchi e prismi.
La perizia nella costruzione della struttura è notevole: nonostante l’abbandono la fabbrica
che muove una forgia, dei magli meccanici e una segheria continua a funzionare....
i pg per miracolo riescono a sopravvivere al crollo, ma i morti liberati sono troppo numerosi da affrontare, così dopo aver recuperato le scatole a molle se la danno a gambe, metre uno strano fumo spunta tra le colline, là dove una volta c'era un monastero......