Recensione La saga di Elric di Melniboné

Ciao a tutti

Visto che si parla anche di libri, sono andato a ripescare la mia recensione del libro in oggetto, scritto da Michael Moorcock - il più grande autore di fantasy, a mio avviso - che avevo pubblicato tempo fa su un altro sito di letteratura.

Spero apprezziate   e che magari andrete a recuperarlo, se non lo avete mai letto 


La saga di Elric di Melnibonè si discosta completamente dagli stereotipi del più classico genere fantasy, dove solitamente il protagonista è un guerriero forte, coraggioso e dall’indole quasi animalesca, o un ripescaggio delle ancor più riciclate compagnie ispirate a quella dell’anello.
Elric è infatti un albino dalla salute cagionevole, costretto ad un continuo utilizzo di droghe, la cui mancanza lo ridurrebbe velocemente ad uno stadio vegetativo fino a farlo morire. Orfano di madre dall’istante in cui è venuto al mondo, Elric è cresciuto senza l’amore e la guida del padre, che lo ha sempre ritenuto la causa della morte dell’unica persona che questi amava. Imperatore dell’ormai dissoluto e decadente impero di Melnibonè, la cui storia è scolpita nel tempo dagli artigli dei draghi dei quali i melniboneani sono i padroni, Elric, assiso sul suo trono di rubino, cerca di comprendere il suo stesso popolo, dal quale si sente così diverso. Egli vede la corte omaggiarlo con danze e canti, prodotti dalla tortura di schiavi umani, al pari di una fumosa corte di spettri senza obbiettivi per il futuro e speranze per il presente, dalle cui nebbie un solo essere gli si dipana di fronte: sua cugina Cymoril, la sua amata. Ma gli occhi di chi lo osserva sono per lo più dubbiosi sul suo diritto di regnare, poiché egli non onora le antiche tradizioni della città di Imrryr (la città sognante dalle fulgide torri), e per la sua reticenza nel riconquistare con al forza le terre perdute dei regni giovani cadute nella mani degli uomini. Tra tutti, gli occhi di Yyrkoon, fratello della bella Cymoril, sono i più maliziosi e colmi di invidia. Abile spadaccino e secondo solo all’imperatore per ciò che riguarda le arti magiche, Yyrkoon trama nelle ombre del suo palazzo in attesa di poter spodestare Elric e prenderne il suo posto, in modo da riportare l’impero dei draghi alla magnificenza che possedeva un tempo.
Un attacco di una flotta dei regni giovani regala a Yyrkoon questa opportunità: egli infatti non esita un istante a gettare il cugino in mare, in armatura completa e ormai senza più forze, durante l’infuriare della battaglia. 
Anelando la morte come salvezza da quella che crede essere un’esistenza inutile e priva di senso, Elric si lascia trasportare nelle abissali profondità marine, finché, in un angolo della sua mente, formule magiche in antico melniboneano prendono forma e raggiungono il Re del mare, con il quale gli antenati di Elric avevano suggellato degli oscuri patti in tempi immemori. Questi lo salva riportandolo incolume nel suo palazzo, con grande meraviglia e orrore del cugino usurpatore.
Quel giorno di battaglia e quella notte di trionfo segneranno una svolta nel destino di Elric, scatenando una serie di eventi che si allargheranno come un incendio, e che getteranno le fondamenta per quello che sarà il futuro dell’isola del drago e del mondo intero. Elric infatti vede come unica salvezza per il suo popolo la ricerca di qualcosa di indefinito che esso ha perduto nell’arco della sua lunga storia. Parte così, entusiasta, solo e senza titolo, verso i regni giovani dove spera di ritrovare la cura per il suo popolo e per se stesso.
Questa ricerca lo porterà a vagare in luoghi desolati e cupi, in dimensioni astratte al di fuori del tempo e dello spazio, guidato dagli ambigui consigli di Arioch, il più potente tra i sette duchi dell’Inferno e protettore della razza dei melniboneani, fino al ritrovamento di Tempestosa, la nera spada semisenziente divoratrice di anime, capace di trasfondere l’energia rubata a chi la brandisce, ma che esige a volte un prezzo troppo alto per i suoi servigi.
Nelle sue avventure, molte delle quali egli ricorderà solo nei suoi incubi, verrà a conoscenza di essere una delle incarnazioni del Campione Eterno. Un guerriero il cui destino è quello di combattere per il mantenimento dell’equilibrio cosmico tra Legge e Caos, entrambi concetti ben lontani dalle definizioni più pragmatiche di bene e male. Poiché il prevalere dell’uno o dell’altro ridurrebbe il mondo in un turbinio in costante mutamente o in una statico deserto sterile.
Lo stile narrativo di Moorcock è impeccabile mentre ci trascina per il multiverso folgorandoci con le gesta di Elric, che è senza ombra di dubbio il personaggio più conosciuto che egli abbia mai creato: estremamente umano nelle sue smisurate emozioni e oltremodo fatalista nel rapportarsi con il proprio destino e con lo scorrere degli eventi. Egli è simile a chiunque che – almeno una volta nella propria vita – si è sentito, per via delle proprie idee o più semplicemente per il proprio aspetto, come un anacronismo e, di conseguenza, di troppo. Insoddisfatto delle ipocrisie della sua razza analoghe a quelle del mondo odierno, nauseato dalla superficialità e dalla noncuranza che accomuna il suo popolo con il nostro, e infine stanco delle futili aspirazioni di arrivisti che altro non vedono se non un’effimera ascesa della piramide sociale, Elric è da considerarsi più un filosofo che un guerriero. Un inguaribile sognatore che si batte da solo per un’ideale utopico, che né la sua razza né la nostra sono ancora pronte a ricevere, ma che anzi, molto probabilmente, neanche desiderano…

Mi hai fatto venir la voglia di rileggerlo! mannaggia a te....

A me invece di leggerlo per la prima volta!

Avresti anche un elenco dei libri da procurarsi? Partendo da zero vorrei avvicinarmi a questa ambientazione nel giusto ordine.

Maestro Ludico, guarda, se vuoi avvicinarti al multiverso di Moorcock è piuttosto semplice, basta che recuperi il volume della Nord che racchiude le cronache della spada nera, ovvero “La saga di Elric di Melniboné” (il personaggio più riuscito tra le varie incarnazioni del campione eterno, a parer mio) esiste anche un’edizione in due volumi; l’alternativa è l’edizione in tre volumi della Fanucci, ma sinceramente te la sconsiglio, dato che ha delle copertine inguardabili e anche perché, paradossalmente, è più difficile da trovare rispetto a quella più vecchia della Nord, poiché ne avranno stampate una manciata di copie.
 
Se poi Elric ti piace, puoi cercare gli altri suoi romanzi:
 
La vendetta della rosa
La fortezza della perla
La figlia della ladra di sogni
 
Puoi leggerli tranquillamente in qualsiasi ordine, dato che si collocano in punti non precisati della saga principale e sono storie autoconclusive.
Come ho scritto sopra, esistono altri Campioni Eterni, ma io ti consiglierei di iniziare da Elric.
Spero di esserti stato di aiuto.
 
Skylod, come ben sai, io lo leggo una volta l’anno 

Bella recensione.
In effetti Elric è l'antitesi dell'eroe tipico dello Sword&Sorcery, anche se i suoi romanzi si inseriscono a pieno titolo in questo filone. Questa discrasia già di per sé lo rende interessante perché lo muta in un paradosso.

Ho di recente recuperato il libro, anche se al momento mi sto rileggendo il ciclo della Terra Morente.

Elric è anche un ottimo spunto per ridiscutere tutto il genere S&S e vedere che direzione può prendere oggi, su che orizzonte ci si possa orientare per rivitalizzare un genere che non dovrebbe vivere solo di stereotipi ma essere un mezzo per dire anche altre cose.
Sarebbe una discussione interessante in effetti.

Io sono anche curioso di leggere l'antologia della Watson dedicata allo Sword & sorcery composta solo da scrittori italiani. Compreso Longo!

EROICA

Già comprata

Yon ha scritto:

Già comprata

idem 

Peccato che in Italia la Fanucci si sia "dimenticata" di ristamparlo...

Si fa una fatica boia a trovare la serie, ma questo purtroppo è un problema abbastanza comune a tutto il comparto Sword&Sorcery. Anche ai libri in generale, mi ricordo che un tempo c'erano i grandi classici ma anche altri libri che venivano ristampati regolarmente e li trovavi sempre in libreria. Oggi è quasi un printondemand