Inizio da
Card Hunter, al quale ho iniziato a giocare dalla prima versione: è geniale. Niente da dire sul concept che c'è alla base del suo game design, è semplice ma molto efficace, oltre che originale. Trovarsi a gestire un Eroe che esplora un dungeon utilizzando un meccanismo card driven non lo avevo mai visto in giro. Il gioco è molto meno semplice di come possa apparire di primo acchito, tant'è che spesso mi sono trovato a chiedermi come accidenti avessi fatto ad ingolfarmi la mano di carte in quel modo trovandomi a dover passare la mano.
Anche il posizionamento delle miniature diventa cruciale e se nei primi livelli rimediare ad un errore è fattibile, più il gioco sale di difficoltà più gli errori di mala gestione del mazzo si pagano. Il deck-building del gioco ti costringe a pianificare bene le tue mosse.
Per un periodo di tempo è diventata una sorta di droga, non riuscivo più a staccarmici, poi è subentrata un po' di stanchezza dovuta alla ripetitività del meccanismo, ma questo solo dopo averci fatto parecchie partite.
Venendo a
Tabletop Simulator, sono piuttosto combattuto. Il pregio, come tutte le piattaforme analoghe tipo Tabletopia e Vassal, è senza dubbio che puoi trovare molto facilmente persone con cui giocare e che puoi farlo anche con quelle persone con le quali fisicamente fai fatica ad incontrarti. Anche qui sul forum sarebbe utilissimo, io ho amici sparsi per mezza Italia e ora che ho due bimbe piccole non riesco più a spostarmi come facevo prima.
A questo aggiungiamo che sono azzerati i tempi di setup del gioco, che in alcuni casi (tipo Le Case della Follia prima dell'introduzione dell'App, o Mage Knight...) possono prendere una discreta fetta di tempo mangiandola alla sessione di gioco.
Purtroppo dal mio punto di vista questi vantaggi hanno anche le corrispettive facce della medaglia: il principale è che il rapporto umano che si ha dietro uno schermo è spersonalizzante. Le amicizie di cui accennavo prima si sono saldate solo quando poi ci si è incontrati fisicamente, come credo sia normale che avvenga. Di fatto una delle cose che amo nei giochi da tavolo è avere le persone vicino a me, parlarci, guardarle negli occhi e farmi un caffè assieme a loro. Penso che il rapporto faccia a faccia non abbia sostituti. Del resto i giochi da tavolo sono noti anche, non a caso, come giochi di società. Il rischio di piattaforme come Tabletop simulator è che il gioco si riduca ad una mera sfida dove c'è un vincitore (vedi piattaforma Yucata, ad esempio) ma questa mi sembra una sintesi molto parziale di ciò che invece porta in dote un gioco da tavolo giocato fisicamente.
Mi piace molto anche carta, cartone, dadi e pedine, mi piace possedere il gioco sullo scaffale, sono cose che una piattaforma online non riesce non dico a sostituire, ma proprio a darmi.
Perciò in sintesi parto un po' preveuto nei confronti delle piattaforme di gioco online per i GdT.